La storia di ragazze che combattono per la libertà, la storia delle ragazze di pakaiakori

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Sinis 11
view post Posted on 26/10/2009, 21:29




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la loro storia parte da quando sono nate, attraverso una malatica provocata dalla natura contro dei colonizzatori umani ( non noi, un'altra razza, molto pigra anche a dare il nome alla proprio pianeta) la malatia causa la morte dei colonizzatori, ma le donne partoriscono queste ragazze.
per secoli, vissero migliorando la tecnologia dei predecessori, e anche con l'aiuto della natura, ma la loro tranquillità fu disturbata dai pitati
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da allora combattono per la loro libertà, e per evitare di essere loro schiave. Ma la loro sola forza non basta per combatterli, così vanno alla ricerca del loro dio, sperando nel suo aiuto, mentre Sinis, Francesca, Sinti, Naima fanno la missione, nella patria, infuria la guerra

una guerra che provoca morti, e disperazione ...

continuo ?
 
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"Cucciolotta"
view post Posted on 26/10/2009, 22:34




sìì sìì continua pure ^^!!
 
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Sinis 11
view post Posted on 27/10/2009, 17:35




la storia inizia da quì, riparto da quando Celesa capo supremo delle forze armate di Pakaiakori e capo di stato le assegna la missione

Sinis era appena arrivata davanti alla porta di ingresso dell’ufficio di Celesa, e bussò:
- Lady Furianera posso entrare, se non è impegnata? E pensando dissi che cosa tutte le volte che lei veniva a farle il rapporto della giornata, faceva col capitano, così che doveva tardare a fargli rapporto, era quello che non sopportava .
- Si, Sinis entra pure. Disse la vice comandante.
Il sergente entro nell’ufficio e si mise di nuovo a guardare, quello che ormai conosceva molto bene, i quadri, i trofei sportivi, la pianta che aveva a sinistra dell’ingresso, e il tavolo con sopra una targhetta di argento con scritto vice-comandante Lady Furianera, il lampada da tavolo, con la testa verde, con la corda che penzolava, che serviva per accendere la lampada, dopo che fece questa ennesima osservazione, continuò ad andare avanti fino ad arrivare alla scrivania, dove era ingombra di carte che lei o firmava o doveva solo vedere.
- Dunque, oggi lascia stare il rapporto, di quello che hanno fatto ieri, ti ho chiesto di venire da me perche ti devo assegnare un incarico, più che incarico una missione. Disse Lady Furianera.
- Ma quando glie lo porto fare allora ? Chiese il sergente.
- Vedremo. La missione consiste in andare a prendere una persona molto importante per tutte noi .
- Chi sarebbe questa persona importante per tutte noi ?
- Non riesci a immaginarlo chi potrebbe essere ?
- Hummm! Potrebbe essere il grande saggio ? Rispose Sinis che era ancora in e che decise fosse meglio sedersi.
- No. Io mi riferisco al nostro dio? Ti potrebbe sembrare strano,forse una pazzia, ma non è così, perche noi sapiamo che è, conosciamo il suo volto, e dove abita.
- Allora mi dica, sono tutta orecchie. Disse lei con un sorriso
Il vice-comandante si alzò, per andare allo schedario, dove pochi minuti dopo tolse tre fascicoli, poi torno alla sua scrivania, e li poggio davanti a Sinis.
- ecco e tutto scritto qui. Disse lei indicando i fascicoli.
Il sergente li prese e inizio a leggere il primo e mentre leggeva chiese:
- Come mai il nome non rispecchia l’immagine, cioè al posto di un umano, ci dovrebbe essere un lupo bianco eppure c’è lui come mai ? Disse Sinis stupita.
- Beh! Credo che il nome White wolf 01 sia solo un nome fasullo, ti dovrai fare riferimento sulla terra solo all’immagine, perché il suo vero nome non lo sapiamo.
- Dove di preciso sulla terra ?
- In Sardegna, e mi sembra a Sassari, ma non ne sono sicura. Disse la vice.
- Spero per te che sia così non voglio rischiare la vita per poi allo sbaraglio con i compagni.
- Comunque i tuoi compagni di viaggio saranno: io, Naima, Francesca Sentou, e tu.
- Non credete che qualche soldato in più ci potrebbe fare comodo ? Forse ci può essere qualche nave pirata lungo il tragitto Aranktasita- Terra. Chiese Sinis.
- Beh! Mi sa che hai ragione, non ci avevo pensato, comunque qualche truppa la metterò. La astronave sarà una Kiki 44627.
- Ora mi ha evitato di far leggere le altre due cartelle, ma comunque mi posso tenere l’immagine ?
-Si cero che puoi .
Detto ciò Sinis si riprese l’immagine e se ne andò salutando il vice, e chiudendosi alle spalle la porta. La prima cosa che gli venne in mente guardando l’immagine del dio e se lui sapesse che loro esistessero, ma la risposta la capi da sola. Dall’ ufficio do Celesa andò nel suo, che non era distante, anzi era vicino, e li appena entrata si diresse alla scrivania, dove si sedette e chiuse gli occhi pensando alla missione. L’ufficio di Sinis non era bello come quello della vice comandante, ma a lei piaceva così con poche cose, ovvero un armadio con delle ampie vetrate da dove si vedevano i libri di legge,che si trovava a destra dell’entrata, a sinistra c’era una cassapanca molto bella, dove teneva anche lei 2 trofei sportivi, la cassapanca era tutta intarsiata e decorata, dove raffigurava la natura in varie forme. Al centro una scrivania con una targhetta in bronzo con scritto, Sergente Sinis.
Dopo che passarono due ore, qualcuno busso alla porta, che fece tornare Sinis alla realtà, e con un prego, la porta si aprì, e da lì entrarono Naima e Francesca Sentou, entrambe con un abbigliamento da strada. Naima era vestita con un paio di pantaloni neri e una maglietta blu, aveva anche un braccialetto, anche esso blu, invece Francesca, aveva addosso una maglietta arancione e un paio di pantaloni arancioni, che si metteva ogni tanto, quando non sapeva cosa mettersi.
- Ciao Sinis! Disse Naima salutando l’amica con la mano.
- Salve sergente Sinis! Disse Francesca con grande formalità.
- Francesca ti prego di non essere così formale quando ti rivolgi a me fai come fa la mia amica, d’altronde ci conosciamo, non sei una estranea.
- Va bene se non ti da fastidio.Comunque Lady Furianera ci ha detto di andare da te che ci avresti spiegato i dettagli della missione che avremmo fatto? Perche non c’è la detto lei ? Continuò Francesca.
- Il perche non ve la voluto dire lei, e forse perché siete mie amiche e a ritenuto opportuno che fossi io a dirvi tutti i dettagli, magari pensava che non la aveste ascoltata, tutto qui.
Dopo questo, le ragazze si sedettero nelle poltrone in pelle che erano presenti, pelle che era stata fatta in laboratorio, quindi non reale. Sinis si mise a pensare a occhi chiusi, perché non sapeva come iniziare questo discorso, ma il suo pensiero fu interrotto da Naima che chiese:
- Tutto apposto amica mia ?
- Si, tutto apposto e che stavo pensando a come iniziare.
Dopo ciò fece un’altra pausa di cinque minuti e poi inizio:- dovete fare una missione con me e Lady Furianera, che consiste nel andare a ritirare un dio, per noi, ma un umano per i terrestri.La cosa potrà sembrarvi assurda, perche magari vi chiedereste chi e costui, perché noi chiediamo il suo aiuto? Ebbene e il nostro dio, e sapete benissimo che ora come ora non saremmo in grado di vincere questa battaglia, i pirati per noi sono troppo forti. La missione non sarà esente di rischi, e non sarà neanche facile da fare, ma penso che potremmo partire tra tre giorni. Se avete domande fatele ora. Concluse Sinis.
- Si, una la avrei io, come faremo con la polizia spaziale terrestre? Quelli sono dappertutto, e difficile passare inosservati. Chiese Naima.
- A questo ci penseremo dopo, quando saremo nelle vicinanze.
- Quando hai intenzione di andare dal grande saggio? Chiese Francesca che fino ad allora non aveva detto nulla quasi non ci fosse.
- Io ci vado domani mattina, anche perche non è vicino e lo dovremo fare a piedi, come è usanza. Se volete venire io sarò in ufficio e entro le 9:30 massimo vi aspetterò, perche non voglio impiegarci troppo tempo a fare l’andata e il ritorno.
- Va bene, io vengo. Disse Francesca.
- Pure io. Concluse Naima.
Dopo che disse questo, Sinis spense la luce, perché ormai aveva finito il suo turno, e poi si salutarono all’ingresso degli uffici, dove Naima e Francesca andarono a casa loro per dormire, invece Sinis si dovette fare il giro del campo per mandare nei dormitori tutte le ragazze che non fossero ancora andate al letto o si fossero trattenute a fare gli esercizi. Il giro che fece non diede frutti negativi, erano tutte nelle loro stanze, quelli che dormivano nel campo militare, gli altri se ne tornavano a casa loro entro una certa ora. Dopo tornò all’ingresso dove timbrò il cartellino e poi finalmente se ne tornò a casa, ma per tornare a casa non poteva tornarci a piedi visto che abitava a Kikiroku una città a ovest di Kirikinai, e per giunta non era tanto vicina. Cosi si prese la sua macchina, una berlina verde,di quelle che lì nell’isola potevi comprare senza problemi, perché costava poco.
Il viaggio durò un paio di ore dove la non trovò nessuno in giro, benché ci fosse ancora il sole,lei si sentiva stanca, e aveva anche fame, perché non aveva mangiato niente, allora decise che se fosse ancora aperto il ristorante lì nel suo paese, sarebbe andata a mangiare lì.
Appena arrivò con sua grande fortuna il locale era ancora aperto, anche perché non era ancora ora di chiusura, allora parcheggio la macchina e dopo essere scesa andò a sedersi al primo tavolo che capitava e lì veni la cameriera:
- Ciao Sinis, oggi ti vedo più stanca de solito, come mai ? chiese la cameriera.
- Ciao Oktera, si oggi è stata anche più pesante degli altri giorni, perche ero sempre avanti e indietro da un ufficio all’altro, e non solo lì a Kirikinai ma anche a Kisikynyty, più che altro per litigare con Woresa, su alcune doti che la città doveva adottare per la guerra, ma anche per la loro sicurezza, e un po’ all’antica, non si fida dei cambiamenti che propone Celesa, ma alla fine quando ho chiamato il capitano e lei ci ha parlato, ha cambiato idea, e per scusarsi con me mi aveva invitato a pranzo con lei.
- Va bene, nel frattempo ti porto il piatto di pasta e le patate al forno ?
- Si va bene, e portami da bene qualcosa che non sia alcolico ma che mi svegli un po’ o credo che mi addormenterò su questo tavolo. Concluse Sinis ridendo insieme a Oktera.
- va bene ora arriva, non ti addormentare, torno tra poco, così continui a dirmi cosa e sucesso a Pranzo con Woresa, che mi ai fatto incuriosire. Detto ciò si allontanò e per dare l’ordinazione e poi tornò per continuare il suo resoconto della giornata, che gli faceva sempre ogni fine giornata, infatti erano ormai diventate amiche, entrambe facevano così quando una veniva dall’altra.
 
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